Partiamo dal trend pubblicato più di recente: quello sul rialzo di medio-breve del petrolio, segnalato il 16 maggio in questo articolo.

Il trend è partito quasi immediatamente, portando il Brent e il WTI sopra i 50 dollari.

Il nostro servizio Strategie Portfolio è investito in un titolo di una società petrolifera americana che sta rispecchiando in ritardo la partenza del trend, quindi ha ancora una quotazione molto conveniente per essere acquistato (naturalmente solo gli abbonati possono scoprirne il nome).

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Continueremo a monitorare questo interessante rialzo, ma per ora vorrei subito passare a un altro trend più composito del precedente: quello delle borse europee, segnalato il 12 maggio qui.

Dire “borse europee” è un pò generico, perché parliamo di paesi e di mercati molto diversi fra loro.

Però c’è un fattore che in questo momento li accomuna (e che avevamo descritto in quell’articolo), ed è l’ingresso di nuovi capitali freschi portati da investitori (istituzionali e non) che hanno improvvisamente scoperto la convenienza di questo settore.

Non tutte le borse europee stanno reagendo allo stesso modo e con gli stessi tempi a questo fenomeno.

Per ora, i rialzi più forti sono nell’indice portoghese (vedi figura sotto), che avevamo segnalato ad aprile in quest’altro articolo:

Il rialzo, sotto la spinta di ben 17 anni di continui ribassi, ha ancora molta strada da fare, almeno fino al massimo toccato dall’indice nel 2014, pari a 7.7790, se non al target ancora più ambizioso di 10.800, ottenuto con l’algoritmo di Fibonacci.

Quanto al suo pattern di breve, è più facile rappresentarlo col grafico dell’etf che in quell’articolo avevamo usato per monitorare il trend:

Come si vede, la rottura, da parte di Pgal, di una lunga fase di accumulo evidenziato dalle linee convergenti nell’ultima parte del grafico, mostra la forza, anche nel breve termine, racchiusa in questo trend.

Strategie Portfolio , il nostro servizio di investimenti a lungo termine, segue poi altri due comparti dei mercati europei, nella borsa greca e in quella italiana, con titoli che però, dati i rialzi già fatti finora, non sono più acquistabili.

Anche un altro titolo legato alla borsa di Londra (che consideriamo ancora “europea” in questo caso) ha effettuato un  rialzo (proprio oggi) che ci ha costretti a toglierlo dai titoli “buy”, cioè acquistabili in Strategie Portfolio.

Però secondo me le sorprese con questo titolo non sono ancora finite e vale la pena spenderci una parola in più…

Come mostra il grafico trimestrale qui sotto, l’indice di Londra (FTSE 100) ha rotto un imponente”pennant” (o se vuoi un triangolo ascendente) che durava dalla fine degli anni ’90:

La chiusura fatta dall’indice la settimana scorsa è la più alta di tutti i tempi.

Si tratta perciò di un rialzo che si sta spingendo ben oltre le normali capacità dell’indice.

Assistiamo forse ai primi vagiti di un trend con caratteristiche “epocali” simili all’ormai famoso trend rialzista delle borse americane (il quale passerà alla storia come uno dei più lunghi e forti mai visti)?

L’ipotesi non è campata in aria, vista la situazione rappresentata nel grafico.

Perciò, anche se il titolo della borsa inglese in Strategie Portfolio non è più acquistabile ORA, sarebbe un peccato rinunciare a questa occasione unica.

Consiglio perciò di approfittare di un colpo di fortuna che forse è in arrivo

Parlo delle elezioni inglesi, previste per giugno.

Scommetto che a ridosso di questo evento, il nostro titolo avrà un momentaneo ribasso che lo renderà nuovamente acquistabile (magari a un prezzo anche migliore) per chi si era perso questo treno.

Tutti gli abbonati a Strategie Portfolio riceveranno comodamente un avviso, nel caso si potesse nuovamente comprare quel titolo.

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Restando poi in terra inglese, anche il trend sul british pound da noi segnalato a gennaio in questo articolo, dopo alti e bassi, sembra finalmente dare segnali più chiari.

La prospettiva a lungo termine che giustifica il motivo per cui seguiamo questo trend è il ribasso, storicamente più che rilevante, provocato dalla “brexit”:

Il grafico trimestrale qui sopra mostra che il ribasso ha portato il pound a distruggere un supporto (linea nera orizzontale) che resisteva dagli anni ’80!

Non è cosa da poco…

Finora il pound ha fatto molte false partenze seguite da falsi ribassi (e questo per chi usa il future comporta la scomodità di aprire e chiudere i contratti senza risultati immediati).

Ma data la rilevanza storica di questo trend, personalmente insisto a starci dentro, soprattutto ora che, nel grafico giornaliero, si è formato un canale rialzista che di solito nasce come fase intermedia fra due rialzi (il successivo dei quali dovrebbe arrivare al target di 1,33 – ultima freccia rossa orientata verso l’alto a destra del grafico):

Restando poi in ambito forex, anche il rialzo dell’euro sul dollaro, da noi previsto a marzo qui, si sta svegliando.

Ancora una volta, siamo di fronte a una situazione storica estrema: dal 2014 a oggi, euro e dollaro si sono mossi all’interno di un range molto stretto, evidenziato dalle due linee parallele a destra del grafico:

Ora l’euro sta prendendo un deciso rialzo verso la parte alta di questo range (i prossimi target/resistenze sono evidenziate dalle linee rosse).

Ma non è questa la parte più interessante della storia…

Una delle più accurate agenzie di statistica finanziaria, la Nautilus Capital, ha condotto uno studio estremamente suggestivo su questo trend.

A questo scopo, sia nel grafico sopra che in quello successivo, l'”euro” per gli anni precedenti alla effettiva nascita di questa valuta è stato rappresentato usando un basket di valute europee attentamente pesate e differenziate dalla Nautilus.

A un certo punto, la Nautilus ha scoperto una simmetria tra questo pattern e una formazione analoga che ha avuto luogo dal 1985 al 2002 (terminata poco dopo la nascita effettiva dell’euro):

In questa audace visione d’insieme, la nascita dell’euro e la brexit sembrano agire in tandem per formare corsi e ricorsi storici di eccezionale rilevanza.

Il trading range molto stretto di cui abbiamo parlato, occorso dal 2014 a oggi, secondo questo grafico somiglia a un pattern analogo avvenuto tra il 2000 e il 2004 (confronta le parti finali delle due bande verdi simmetriche e dimmi se non si somigliano…).

Entrambi sembrano movimenti di accumulo in preparazione di lunghi e consistenti rialzi che fanno da collettori ai vari cicli storici.

Il tempo giudicherà se questa ipotesi è valida o meno.

In ogni caso, non si può negare che l’euro si trovi a una svolta decisiva della sua storia e che il rialzo potrebbe essere di quelli che non si dimenticano.

E’ infine interessante notare che tutti questi trend non avvengono per caso e sono legati da un filo rosso che scorre tra le politiche e gli accordi internazionali avvenuti nei vari G7 e G20 tenutisi dal 2016 a oggi.

Il ribasso del dollaro e il contemporaneo rialzo dell’euro erano già previsti nelle agende internazionali fin dal 2016.

Solo oggi però si stanno creando le condizioni favorevoli per la loro realizzazione, in un contesto in cui le carte in tavola nell’economia internazionale stanno radicalmente cambiando.

La politica dei tassi bassi e dell’acquisto dei titoli di stato da parte delle banche centrali sta per essere abbandonata, persino in Europa, non si sa con quali conseguenze a livello di inflazione e di economia reale.

Per questo è così importante fare un monitoraggio costante di tutte le variabili e gli indicatori che servono a non farci prendere di sorpresa dagli eventi.

Il momento storico è prossimo a cambiamenti decisivi, di cui questi trend sono solo alcune manifestazioni utili per l’investitore.

Noi di Segnali di Borsa seguiamo costantemente queste tendenze e forniamo poche, essenziali, efficaci e mirate informazioni che consentono di seguire con semplicità l’andamento delle cose.

Se guardiamo nel lungo termine, possiamo osservare come ciò che è essenziale e veramente utile all’investitore non ci sia mai sfuggito, al di là del caos e della sovrabbondanza di informazione finanziaria che c’è in giro e che crea solo confusione.

La tabella qui sotto mostra gli etf che usiamo per monitorare i trend che abbiamo segnalato nel tempo, dal 2015 fino a giorni nostri:

Salta subito all’occhio come bastino poche, essenziali informazioni per creare un portafoglio di alta qualità.

Ovviamente, bisogna poi dare il tempo a questi trend di giungere a “maturazione”.

Noi ci limitiamo a fornire delle idee, poi sta a te avere la pazienza di metterle in pratica attraversando con coraggio tutti gli eventuali alti e bassi che precedono la realizzazione delle nostre previsioni.

Resta dunque in contatto con i nostri articoli gratuiti, se vuoi avere altre idee per fare investimenti di borsa poco pubblicizzati nei media ufficiali.

Ma se vuoi anche ricevere segnali di entrata e uscita dai titoli di borsa specifici legati ad alcuni fra i nostri trend più interessanti (cioè, se vuoi essere “guidato un pò per mano” nella gestione di ciascun trade), allora sottoscrivi un abbonamento mensile a Strategie Portfolio, il nostro servizio che “dà la caccia” ai trend di lungo termine e ti aiuta a portarli a compimento anche se non sei un esperto di finanza…

Alla tua prosperità!

Il team di Strategie Portfolio