Oltre il 60% dei tedeschi si dichiara “populista”, in tutto o in parte.

E’ questo il risultato di uno studio del Bertelsmann Institute, una delle tante fondazioni legate al mondo della politica che conduce ricerche e studi socio economici di vario tipo e in vari paesi.

Se questa statistica viene pubblicata in chiaro ed è a disposizione di tutti, molte altre vengono condotte in maniera non ufficiale da centinaia di altri istituti sparsi per l’Europa.

Ed è molto probabile che tutte presentino risultati dello stesso tenore, documentando in modo evidente il fatto che il “populismo”, qualsiasi cosa significhi, è ormai la mentalità dominante nel Vecchio Continente.

Il livello di conflittualità e di disordine, anche ideologico, del dibattito politico nell’UE e nei singoli paesi che ne fanno parte deriva tutto da studi come questo, che attestano in modo inequivocabile la fine del consenso per i partiti che finora hanno dominato il continente.

Questa rivista non prende posizioni politiche, quindi non ci pronunciamo a favore, né contro il “populismo”.

Cio’ che ci preoccupa è il livello dello scontro politico fra le diverse fazioni.

Quando si entra in quella spirale in cui lo scontro ideologico prevale sulla ragione, allora le istituzioni e le leggi vigenti diventano ostaggio del conflitto e non vengono piu’ usate a beneficio di tutti.

Speriamo percio’ che il livello dello scontro non superi quella soglia di sicurezza oltre il quale tutto si sgretola e i cittadini non hanno piu’ garanzie di fronte a istituzioni e settori dello Stato che pensano solo a combattersi fra loro.

Altrimenti ci risveglieremo in un’Europa molto diversa da quella che conosciamo.