Una delle esperienze più comuni e frustranti degli investitori sono le “perdite catastrofiche”. Perdite cioè che cancellano una bella fetta del capitale che avevi deciso di dedicare agli investimenti. Come evitarle?

Qui non parlo delle perdite dovute ad eventi esterni, come i crash di borsa, ma alla cattiva gestione dei titoli del proprio portafoglio.

Questa cattiva gestione può arrivare al punto da accumulare così tanti titoli in perdita, o perdite così alte su alcuni titoli, da rendere sempre meno possibile operare in modo lucido e risolutivo.

L’investitore che incappa in questo circolo vizioso può rapidamente scendere in una specie di inferno mentale e finanziario che finisce per annullare del tutto la sua possibilità di portare avanti il suo portafoglio titoli.

Se poi il capitale investito erano tutti i soldi che aveva, magari accumulati in anni di lavoro o prestati da parenti e amici, la perdita sarà così umiliante che potrebbe perfino impedirgli di effettuare altri investimenti nella sua vita.

In genere chi investe con l’acqua alla gola, cioè mettendo a rischio una cifra faticosamente racimolata, ha pochi soldi da investire, spesso non più di 10 mila euro o anche meno.

Ecco perché le prime due regole per investire a medio-lungo termine senza avere perdite catastrofiche le dedicherò proprio a questo tipo di persone.

Vediamo di cosa si tratta:

Non investire tutti i soldi che hai

Investire a medio-lungo termine è una attività che ha lo scopo di proteggere il tuo capitale.

Se non hai un capitale da proteggere, non hai alcuna necessità di investire a medio-lungo termine.

Per capitale si intende una quantità di denaro che hai accantonato e che non ti serve per vivere. Una somma che perciò puoi permetterti di utilizzare per un lungo periodo solo per investire.

Se non hai una somma di questo tipo, non hai niente da dover proteggere e quindi niente da dover investire.

Investi solo se hai da 30 mila euro in su

La somma in questione deve essere poi sufficientemente cospicua da poterti dare un rendimento nel lungo periodo.

A mio avviso, al netto delle tasse e delle commissioni, puoi iniziare ad avere un rendimento di anno in anno solo investendo una cifra pari o superiore ai 30 mila euro.

Con cifre più basse non porteresti a casa rendimenti sufficienti, sia perché non potresti comprare abbastanza titoli con un adeguato numero di quote per ogni titolo, sia perché tasse e commissioni ridurrebbero i già magri guadagni ottenuti.

Inoltre, se investi al di sotto dei 30 mila euro (diciamo dai 20 mila in giù) non ha abbastanza soldi per ammortizzare le perdite.

Mettiamo che nelle prime fasi del tuo investimento il mercato diventa volatile e hai delle perdite (non perdite catastrofiche, ma perdite ravvicinate nel tempo). La ristrettezza del tuo capitale trasformerà queste perdite in perdite catastrofiche.

I pochi soldi che hai si consumeranno subito e non avrai altro denaro da investire per compensare le perdite e risalire la china.

Riassumendo: chi investe contravvenendo alle regole 1 e 2 finisce per subire perdite catastrofiche che bruciano inutilmente una somma che costituiva la sua unica riserva di denaro.

In pratica, si rovina l’esistenza…

Ma le perdite catastrofiche sono eventi sperimentati anche da investitori più esperti e con una bella somma di capitale a disposizione.

Le perdite di questo tipo dipendono più che altro da fattori psicologici che impediscono una corretta gestione delle operazioni e finiscono per sovradimensionare l’investimento.

In breve, questi investitori, spinti da eccessiva sicurezza, da avidità o dall’ansia di recuperare perdite precedenti, fanno il “passo più lungo della gamba”.

Per impedire questa tendenza mentale senza dover necessariamente andare da uno strizzacervelli, consiglio di attenersi alla regola n. 3 di questo articolo. Che è la seguente:

Prima di investire, calcola la dimensione che avrà l’operazione rispetto al tuo capitale.

Dimensionare la propria operazione rispetto al capitale vuol dire decidere quanta parte del tuo capitale vuoi investire in quel certo titolo che hai deciso di mettere nel tuo portafoglio.

Moltissimi investitori (più di quanti si creda) investono alla cieca, senza badare troppo se la quantità di denaro che stanno mettendo a rischio eccede le loro reali disponibilità finanziarie.

Prima di fare qualsiasi operazione bisognerebbe invece tenere ben presente la quantità di capitale che si ha a disposizione e valutare serenamente quanto ci si può permettere di perdere da ogni titolo che si andrà a scegliere.

Puoi decidere ad esempio di non voler perdere più di 1000 euro su ogni titolo, oppure puoi voler mettere a rischio non più di 1000 euro sui titoli più rischiosi e 3000 su quelli meno volatili.

Chi usa gli stop loss, può modulare questa somma massima che vuole mettere a rischio con la dimensione dello stop loss che decide di utilizzare.

Se ad esempio prevedi di usare uno stop “stretto”, che scatta già ai primi ribassi, puoi permetterti di mettere a rischio più soldi, se invece vuoi usare uno stop “largo” devi ridurre questa perdita massima.

La procedura matematica per modulare lo stop loss

Esiste una procedura matematica per modulare stop loss e perdita in modo da sapere rapidamente quante quote comprare di un titolo sulla base di quanto hai deciso di mettere a rischio del tuo capitale.

La procedura è la seguente.

Mettiamo che vuoi usare uno stop stretto del 5% e che vuoi mettere a rischio non più di 1000 euro di una somma totale di 40.000 euro.

Anzitutto, dividi lo stop per 100, ottenendo così 20 (100/5 = 20).

Poi moltiplichi 20 per la somma massima che vuoi perdere (1000 euro). Ottieni così 20.000.

Dividerai infine 20.000 per il prezzo che ha il titolo in quel momento.

Mettiamo che il titolo costa 10 euro a quota, avrai così 2000 quote.

Il numero di quote da comprare sarà quindi 2000, con una spesa di 20.000 euro.

Se tu avessi usato uno stop più largo, ad esempio il 20%, avresti dovuto comprare meno quote, cioè 500 quote (con una spesa di 5000 euro), per conservare il rischio di perdere non più di 1000 euro.

Vediamo infatti cosa succede in entrambi i casi quando scattano gli stop loss e il titolo va in perdita.

Se il titolo, al momento dell’acquisto costava come abbiamo detto 10 euro, allo scattare di uno stop del 5% lo chiuderesti a 9,5 euro per quota.

Le 2000 quote che avevi comprato le venderesti a un prezzo totale di 19.000, con una perdita appunto di 1000 euro sulla spesa iniziale di 20.000.

Se invece avevi usato uno stop del 20%, allo scattare dello stop avresti chiuso il titolo a 8 euro per quota.

Avendo comprato 500 quote, le venderesti a un prezzo totale di 4000 euro, perdendo i soliti 1000 euro dalla spesa iniziale di 5000.

Questo sistema è molto semplice e se lo applichi con disciplina ti eviterà per sempre qualsiasi perdita illimitata. Ti darà cioè la freddezza di gestire il tuo portafoglio senza che i tuoi investimenti vadano fuori controllo.

È importante che i tuoi investimenti siano sostenibili nel lungo periodo e possano durare tutto il tempo che occorre per darti buoni rendimenti. La regola che ti ho appena spiegato, impedendoti di accumulare perdite eccessive, ti garantisce di poter investire a lungo, anche per tutta la vita.

La durata nel tempo degli investimenti in borsa
dipende infatti solo da questi due fattori:

  • Sostenibilità mentale (le tue operazioni devono essere sotto il tuo controllo e non devono diventare fonte di frustrazioni e umiliazioni che a lungo andare ti distruggono)
  • Sostenibilità economica (le tue operazioni non devono erodere il tuo capitale fino a costringerti ad arrenderti e smettere di investire prima del tempo e per il resto dei tuoi giorni)

Dimensionare le tue operazioni col sistema che ti ho descritto sopra, ti permette di tenere per sempre sotto controllo questi due fattori e quindi di intraprendere una lunga e soddisfacente carriera di investitore.

Nel mio servizio Strategie Portfolio, poi, è ancora più semplice sostenere il “peso” psicologico e finanziario dei tuoi investimenti, in quanto, a differenza del sistema spiegato sopra, non devi nemmeno preoccuparti di impostare lo stop loss, né di seguire uno schema matematico per dimensionare le tue operazioni.

Strategie Portfolio si occupa di investimenti a medio-lungo termine e non utilizza stop loss come chi fa swing trading o day trading.

Per consentirti di dimensionare le tue operazioni, ogni volta che segnalo un titolo su cui penso valga la pena investire, indico anche con quale percentuale del mio capitale l’ho messo nel mio portafoglio.

Date le caratteristiche dei titoli sotto osservazione in Strategie Portfolio, le percentuali sono sempre del 4%, dell’8% e più raramente del 16%

Se si tratta di un titolo volatile o rischioso, puoi mettere a rischio il 4% del tuo capitale.

Mettiamo che hai a disposizione una somma totale di 40.000 euro, ci investirai 1600 euro (il 4% di 40 mila).

Se invece investi in un titolo a rendita fissa, come un’obbligazione, puoi mettere a rischio anche il 16% dei tuoi 40 mila (cioè 6400 euro).

Se dunque vorrai aprire la stessa posizione che ho segnalato in Strategie Portfolio, non dovrai fare altro che calcolare il 4% o l’8% o il 16% del tuo capitale (ti dirò io quale percentuale è adeguata per quel dato titolo) e con quella cifra comprare il titolo.

Ora forse mi chiederai: non essendoci gli stop loss da impostare una volta comprato il titolo, come posso sapere in tempo quando sarà il momento di rivenderlo e uscire dall’operazione?

È semplice: visto che si tratta di titoli che io stesso inserirò nel mio portafogli, ogni volta che riterrò sia il momento di uscire dalla posizione (per ottenere un guadagno o limitare una perdita), lo segnalerò agli iscritti; cosicché anche tu potrai decidere di uscire dal titolo come farò io.

Con questo sistema non devi nemmeno seguire l’andamento dei tuoi titoli sul tuo portafogli, ti basta stare attento alle email e agli sms che ti invierò con le indicazioni chiare e riproducibili su cosa fare dei titoli di cui sto fornendo notizie agli abbonati.

Quando ti dirò che sono entrato su un titolo, puoi utilizzare questa informazione per entrarci anche tu. Quando ti dirò che sono uscito dal titolo, puoi fare anche tu altrettanto.

Riuscirai così a riprodurre le operazioni con la mia stessa accuratezza e gestione del rischio, senza usare stop loss e senza fare calcoli matematici.

È importante che tu abbia una disciplina da seguire per non perdere il controllo del tuo portafoglio e accumulare batoste catastrofiche capaci di minacciare seriamente il tuo tenore di vita.

Con il sistema che ti ho spiegato, oppure con l’aiuto delle informazioni di Strategie Portfolio, non dovrai mai più preoccuparti di questo problema.